…… La
linea sottile…….
Premesso
che l’amore vero, quello puro, è quello dove io amo te senza pretese e
viceversa, dove io non tradirei mai te e tu me perché in quanto amore puro non
si sente il bisogno di un altro amore, quindi si vive bene questo sentimento.
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Esiste
però secondo me una linea sottile, come di confine, quasi invisibile e se
visibile molto interpretabile
…..faccio
un esempio…:
Maria ama
Mario al punto tale che accetterebbe da Mario anche il tradimento pur di non perderlo
in quanto lei ama Mario.
Accetterebbe
questo sicuramente con angoscia interna, ma comunque lo accetterebbe, e
continuerebbe ad avere le stesse premure di sempre per Mario; qual’è la linea
di confine di questo amore che Maria ha per Mario?
... Amore incondizionato?...
Quindi vero, puro, ma ci viene un po’ difficile che questo sia possibile, perché tutti pensiamo che l’amore senza condizione si ha solo verso i figli, che poi se vogliamo anche lì ci sarebbe da discuterne, oppure quello che il cane ha per il suo padrone….
... Amore incondizionato?...
Quindi vero, puro, ma ci viene un po’ difficile che questo sia possibile, perché tutti pensiamo che l’amore senza condizione si ha solo verso i figli, che poi se vogliamo anche lì ci sarebbe da discuterne, oppure quello che il cane ha per il suo padrone….
Allora
cos’è!, amore di interesse? perchè magari Mario ha soldi e Maria no?
E se
Maria fosse ricca?
Amore
stupido?, perchè Maria è debole e non sa ribellarsi a questo e quindi accetta?
Secondo
me Maria è una persona umana che ama in maniera umana e disumana, che usa anche
la disumanità per la sua salvezza perché lei senza Mario non si sentirebbe né umana né disumana.
Maria è, l’AMORE.
Maria secondo me
sarebbe altro, cioè non l’Amore
se
vivesse questa situazione senza angoscia.
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Adesso
parliamo di Mario, che magari per motivi legati al suo passato, dove potrebbe
aver subito in un certo modo abbandoni dettati dal destino da persone che lo
amavano e che davano a lui quel senso di benessere, di gioia nel sentirsi
amato, fosse nata l’eterna paura che ciò si potesse ripetere ancora, e tutto
questo lo porta a circondarsi di un altro amore oltre a quello di Maria.
Sarebbe
tradimento verso Maria?.........
Perché
lui, dentro, per Maria prova amore! e ne riceve!, ma forse non gli basta, ma
non perché Maria non lo ama abbastanza, o perché non si sente amato da
lei, anzi!, ma per la paura che Maria potresse non esserci più per tanti
motivi….
Quindi Mario chi è?…un traditore?… o un essere umano
disumano che per la sua salvezza usa anche la disumanità?..... è uno stupido che
fa questo solo per un piacere proprio?..... o è un umano che non sa cosa sia
l’amore?
Una
cosa secondo me è sicura
Anche
Mario, è, Amore, ma non per questo deve far pagare le sue fragilità a
Maria,… non sarebbe giusto,
e Maria
allo stesso tempo non può colpevolizzare Mario più di tanto.
Quindi
qual’è la giusta misura di questa linea sottile?..................
Una
giusta misura forse non c’è, ma una cosa sola è certa secondo me
Maria,è!!!!... l’AMORE, UMANO, DISUMANO, che
varca ogni confine.
….MARIA E’….
Dici che una giusta misura forse c'è, e nello stesso tempo scrivi di un amore "... umano, disumano, che varca ogni confine".
RispondiEliminaMi pare che tu ti sia trovato in questa condizione di difficoltà a trovare la parola che indicasse quello che sentivi e pensavi: l'aggettivo "umano", per l'amore di Maria a cui stavi pensando, ti sembrava stretto, volevi indicare un sentimento che andasse oltre, oltre la normalità umana, la normalità dell'umano amare. Non ci sono molte scelte, tra gli aggettivi, e così questo "oltre" lo hai detto con l'aggettivo "disumano". Il prefisso "dis" sta a volte a indicare l'opposto: per esempio, obbedire/disobbedire, approvare/disapprovare, occupato/disoccupato. Tu, mi pare, non intendi l'opposto di umano, nel tuo dire. Né intendi un amore che ha qualcosa di deviato che non va, una qualche morbosità cattiva, che fa male in modo grave a se stessi e alla persona amata: a una amore così andrebbe giusto l'aggettivo disumano, e la disumanità potrebbe essere tale da far perdere al sentimento provato il nome di amore: è altro, e, se è stato all'inizio amore, è diventato altro - si va più sul versante della guerra che su quello dell'amore, più sul versante del dispiacere che su quello del piacere: l'umano diventa disumano, l'amore, dall'essere un turbamento vitale, diventa un disturbo alla vita.
Insomma, volevo dirti che capisco quel "disumano", per il quale bisognerebbe trovare un'altra parola, ma non sono d'accordo sul fatto che l'amore varchi ogni confine: fa grandi cose, le più belle, è capace di superare, andare oltre, ma sempre al di qua di una linea sottile oltre la quale l'amore diventa distruttivo, produce danni, fa male a chi dice di amare e alla persona che dovrebbe essere amata. La amo, una persona che voglio possedere strettamente, chiudere, controllare, soffocare, spaventare, impietrire, uccidere psichicamente o, come anche accade, fisicamente?
Si fa male all'altro, per amore? Si abbandonano bambini, per amore? Si imprigiona, per amore? Si accoltella, si spara, si uccide l'altra persona, per amore?
Ci sono dei confini che non vanno varcati. Altri confini, invece, quelli della normalità cupa e falsa, bè, a saperlo fare, quelli sì, certo che vanno varcati. Quella normalità è una menomazione dell'essere, di persone che dicono di stare coi piedi per terra e invece non stanno coi piedi da nessuna parte, è normalità disumana, e l'amore, quello capace, non l'impeto cieco che alcuni chiamano amore anche quando uccide, l'amore sa superare quella disumanità normalizzata e tornare a vivere, a muoversi nell'umanità.