venerdì 7 marzo 2014

. la vita in cambiamento che non ha sé e perciò è costantemente sé.


                                              Zhuangzi

Una volta, Zhuang Zhou sognò di essere una farfalla. Era una farfalla che volteggiava liberamente, appagata della propria condizione. Non sapeva di essere Zhou. All'improvviso si svegliò e si accorse di essere Zhou, con la sua forma. Non poteva dire se Zhou avesse sognato di essere una farfalla, o se una farfalla stesse sognando di essere Zhou. Tra Zhou e la farfalla c'è una distinzione. Questo è ciò che si dice la trasformazione degli esseri.

(Zhuangzi, cap. II)


anche questo celebre passo non esprime alcuna idea, ma semplicemente descrive un'esperienza. non c'è alcun bisogno di sapere se c'è un io che è zhou oppure se questo io è in realtà la farfalla. zhou è totalmente zhou. la farfalla è totalmente la farfalla. la forma è l'espressione concreta del cielo, la realtà di ciò che si è in quell'istante. è la nostra natura, impermanente perché si è trasformata da altro e in altro si trasformerà, e che per questo non nasce e non muore. se non ci aggrappiamo a un'idea di ciò che siamo, possiamo godere di ciò che la costante, necessaria trasformazione ci porta di istante in istante a essere. zhuangzi descrive perciò la bellezza e lo stupore del presente. zhou e la farfalla sono uno e molti. e sono l'infinito. la vita in cambiamento che non ha sé e perciò è costantemente sé. 

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