sabato 26 luglio 2014

Fumetti

Se prendi a calci tutti i sassi che incontri, porti a casa solo scarpe rotte!!!

GUARDA E VEDRAI DA SOLO .




E così anche DANIELE è entrato nel mondo del tiro......

RICORDANDOMI DI TE

“Riguardo all'apprezzamento della grandezza di un uomo, vale per la grandezza spirituale la legge opposta a quella della grandezza fisica; quest'ultima viene rimpicciolita dalla lontananza, l'altra invece ne viene ingrandita.”

BRAVO ROMEO



“Bisognerebbe scegliere la mosca a simbolo della sfacciataggine e dell'insolenza degli stupidi. Infatti, mentre tutti gli animali temono più di tutto l'uomo e lo sfuggono già da lontano, la mosca gli si posa sul naso."







venerdì 25 luglio 2014

MA POI, ERANO VERAMRNTE DI SCHOPENHAUER?????

“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini vicini per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro fra due mali. finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione.”

(Schopenhauer, Parerga)

giovedì 24 luglio 2014

COSA SARA? qualcuno lo sa??? almeno uno penso di si.


HO RICOSTRUITO QUESTO ATTREZZO ANTICO ,VEDIAMO :
A COSA SERVIVA????








L'ALLORA DEL QUI ED ORA

“Quello che si sa ha un doppio valore se al tempo stesso si confessa di non sapere quello che non si sa. In tal modo infatti ciò che si sa sarà esente dal sospetto al quale invece ci si espone se si pretende di sapere anche quello che non si sa.”

(Schopenhauer, Parerga)
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Ma, come insegnava Socrate, arrivare a sapere di non sapere è molto difficile.
Se mi fermassi a ciò che veramente so, porrei i limiti della mia esperienza, cioè di ciò che ho percepito, vissuto, e ricordo - porrei i limiti della percezione e della memoria, e dovrei comunque essere prudente, soprattutto in circostanze velocemente complesse e a forte impatto emotivo, sulla attendibilità della mia percezione.
Limitandomi a percezione e memoria, io so con certezza piena che il sole si muove nel cielo, va da lì, all'alba, a lì, al tramonto. Poi ho imparato che è una illusione percettiva, che è invece la terra su cui sto che gira. Ma mi devo fidare degli scienziati. Qualche pericolo questa fiducia lo ha: quello che se comincio a fidarmi che non è come vedo e ricordo, poi se non sto attento finisco con l'allargare la fiducia anche a chi non se la merita, e mi riempo la testa di un sacco di sciocchezze.
Se andassi a guardare tutto ciò che dico nella giornata con gli occhi della percezione e della memoria, dovrei spesso stare zitto, non dire molte delle cose che dico. E sì che per tendenza e per formazione di studi sono orientato scientificamente.
Non c'è bisogno di scomodare la verginità della Madonna, asserita da tanti come avessero assistito ginecologicamente alla nascita di Gesù, per rendersi conto di nuotare mentalmente ogni giorno in acque infestate da meduse cognitive.
Non c'è bisogno di scomodare Buddha quando dice: in ciò che vedi ci sia solo ciò che vedi, in ciò che ascolti ci sia solo ciò che ascolti, in ciò che percepisci ci sia solo ciò che percepisci, in ciò che sai ci sia solo ciò che sai, e quando sarai riuscito a fare questo, allora - ed è meglio fermarsi qui, e l'allora scoprirlo da sé.

domenica 20 luglio 2014

“Quando dobbiamo prendere una decisione relativa a una questione personale, non possiamo metterci a sedere in un momento qualsiasi scelto a piacere per ponderare le ragioni e poi decidere: poiché spesso proprio in quel momento non ci riesce di fissare il nostro pensiero su quella questione, bensì esso devia verso altri oggetti, e alle volte può esserne responsabile perfino la nostra ripugnanza per quella questione. In tal caso non dobbiamo forzare il nostro pensiero, ma aspettare che anche qui si presenti da sé lo stato d'animo adatto: esso verrà spesso in modo inatteso e ripetutamente; e ogni diverso stato d'animo in un momento diverso porrà la questione in una luce diversa. Questo lento processo è ciò che s'intende quando si parla di far maturare le decisioni. Questo compito, infatti, deve essere ripartito, certe cose che ci erano sfuggite ora ci vengono in mente, e anche la ripugnanza finirà con lo scomparire, perché le cose, viste con chiarezza, sembrano di solito più sopportabili.”


(Schopenhauer, Parerga)

E quando non sarò più capace di vivere in questo mondo imperfetto, tu prendimi per mano e portami dove il tempo non esiste.


martedì 15 luglio 2014

Ed io intanto copio

“Siccome fine dell'intelletto è d'essere lume e guida dei passi della volontà, quanto più violento, impetuoso e passionale sarà l'impulso intimo di una volontà, tanto più l'intelletto, che l'accompagna, dovrà essere compiuto e chiaro affinché la violenza delle volizioni e delle aspirazioni, l'ardore delle passioni, la tempesta degli affetti non inducano l'uomo in errore, non lo trascinino ad azioni irriflessive, sbagliate, rovinose; cosa che avverrà immancabilmente, se la volontà è impetuosa e l'intelletto molto debole. Invece un carattere flemmatico, dunque una volontà debole, inerte, può riuscire ad affermarsi già con scarso intelletto: per una volontà moderata è sufficiente un intelletto moderato."

(Schopenhauer, Parerga)
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intelletto lume e guida dei passi della volontà
la violenza delle volizioni e delle aspirazioni
l'ardore delle passioni
la tempesta degli affetti
intelletto compiuto e chiaro

ossia: se hai gran cuore, meglio per te e chi ti circonda che sia accompagnato da altrettanto cervello

domenica 13 luglio 2014

Schopenhauer


"i pensieri messi su carta, in fondo, non sono altro che la traccia sulla sabbia di un viandante; è vero,
si vede la via che egli ha seguito, ma per sapere che cosa abbia visto sul suo cammino bisogna adoperare i propri occhi."



"La pena, causata dal desiderio non appagato, è insignificante in confronto con quella del rimorso:
la prima si trova davanti l'avvenire sempre aperto e imprevedibile; la seconda, il passato, irrevocabile chiuso." 

venerdì 11 luglio 2014

IL QUI ED ORA COME FUGA

   

Il qui ed ora è la realtà presente, da essa deve partire ogni visione che non sia illusione.


Allargando lo sguardo, nello spazio e nel tempo, come noi umani siamo capaci di fare, può emergere la problematicità dell’esistenza,“questa esistenza ambigua, tormentata, fuggevole e simile al sogno”.

Allora può accadere di essere portati a fuggire dalla consapevole visione del“problema dell’esistenza”, ci mettiamo i paraocchi e ci rifugiamo nella visione presente - un presente a cui tagliamo i significati, un presente intorno a cui facciamo buio, indifferenza.

Ma siamo animali complessi e, se siamo stati sfortunati negli incontri dopo la nascita, siamo diventati complicati, aggrovigliati.

Accade allora che il qui ed ora scotomico, il rifugio a testa bassa nel presente, la fuga a suon di negazioni e paramagiche sparizioni della realtà, ci rende né uomini né animali.

Incapaci d’essere uomini e incapaci d’essere animali.

Se il qui ed ora, l’aderenza al presente è invece scelta istintiva o meditata, successiva alla presa visione del“problema dell’esistenza 
senza far sparire niente o negare ciò che è, resta l’esistenza e si dissolve la problematicità. 

Tanto più la scelta è istintiva, senza ragionamenti, senza parole, tanto meno il nulla e i fantasmi che di esso si nutrono hanno buon gioco delle nostre vite.

martedì 8 luglio 2014

05/07/2014....Nico e Luisa...


Ho scritto tante belle frasi per altre persone.
Frasi fatte di grandi parole
Ma tu non sei altre persone
Tu sei mio figlio.....
L'orgoglio che porto dentro...

martedì 1 luglio 2014

DOTTRINA POLITICA....

Ognuno, Qualcuno, Ciascuno, Nessuno. Qui nasce un racconto : "c'era da fare un lavoro importante, e Ognuno era sicuro che Qualcuno lo avrebbe fatto. Ciascuno poteva farlo, ma Nessuno lo fece, Qualcuno si arrabbiò perché era il lavoro di Ognuno. Ognuno pensò che Ciascuno potesse farlo, ma nessuno capì che Ognuno l'avrebbe fatto. Finì che Ognuno incolpò Qualcuno perché nessuno fece ciò che Ciascuno avrebbe potuto fare"