“Quando dobbiamo prendere una decisione relativa a una questione
personale, non possiamo metterci a sedere in un momento qualsiasi scelto a
piacere per ponderare le ragioni e poi decidere: poiché spesso proprio in quel
momento non ci riesce di fissare il nostro pensiero su quella questione, bensì
esso devia verso altri oggetti, e alle volte può esserne responsabile perfino
la nostra ripugnanza per quella questione. In tal caso non dobbiamo forzare il
nostro pensiero, ma aspettare che anche qui si presenti da sé lo stato d'animo
adatto: esso verrà spesso in modo inatteso e ripetutamente; e ogni diverso
stato d'animo in un momento diverso porrà la questione in una luce diversa.
Questo lento processo è ciò che s'intende quando si parla di far maturare le
decisioni. Questo compito, infatti, deve essere ripartito, certe cose che ci
erano sfuggite ora ci vengono in mente, e anche la ripugnanza finirà con lo
scomparire, perché le cose, viste con chiarezza, sembrano di solito più
sopportabili.”
(Schopenhauer, Parerga)
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