sabato 19 gennaio 2013

IL GUERRIERO VINTO...

                             il guerriero.
tutti  abbiamo il nostro guerriero, vive dentro noi, dorme con noi, lavora con noi, ma lo conosciamo? Sappiamo chi è?
Io non lo conoscevo affatto, sapevo che esisteva in me ma non sapevo nulla di lui.
Un giorno però decisi di conoscerlo meglio, e dopo tante domande ho capito che più parlavo con lui e più diventava un amico, non che prima fosse un nemico, ma non conoscendolo non davo importanza al suo comportamento che spesso creava guerre dentro di me, e, vivendo lui dentro di me, io diventavo il suo campo di battaglia, poi come tutti i luoghi dove si consuma una guerra alla fine restavano feriti ovunque guardavi.
ora lui dorme ancora con me, viene con me dovunque vado con la differenza che mentre facciamo tutto questo parliamo.
Siamo diventati ottimi amici al punto che quando si sveglia combattente  basta un semplice sorriso e tutto passa......

                                                 Luciano protano


2 commenti:

  1. Hai scritto tuoi pensieri sull'amore, e ora ti viene da scrivere su una dimensione interna pronta alla guerra, al combattimento. Se è guerra distruttiva quello che vuole questo "guerriero", se è violenza folle la sua, viene da pensare che è l'opposto dell'amore. Ma. Ma anche quelle che vengono considerate forme di amore, come sei arrivato a pensare, possono essere distruttive. Hai accennato al fuoco divorante, a volte omicida, della gelosia amorosa. Senza arrivare all'omicidio, ci sono forme di "amore" che diventano prigioni soffocanti o duelli in cui dietro la facciata prevale una lotta micidiale per il dominio di uno sull'altro, la morte della sua personalità.
    Allora amore e e guerra non sono due opposti? Come avviene che amore e guerra possono avere tutti e due effetti devastanti, distruttivi? C'è una cosa che amore distruttivo e guerra distruttiva hanno in comune: la cecità. Non vedi chi è l'altro, oppure non vedi gli effetti di quello che stai facendo - sei pericolosamente cieco, oppure, ancora peggio, li vedi, gli effetti di quello che fai, e te ne freghi, e allora sei pericolosamente egosintonico, come i criminali peggiori. E' la totalità dell'amore e la totalità della guerra che fanno perdere la capacità di vedere. Tutto amore o tutta guerra fanno perdere la misura, il modo, la visione della realtà, la capacità di non morire o uccidere in amore e in guerra.
    Tutto bianco o tutto nero sono il male, nella rappresentazione orientale del tao. Le due forme, la bianca e la nera, all'interno del simbolo possono arrivare ad essere quasi tutta una oppure l'altra, ma l'una o l'altra non devono mai scomparire del tutto. Il simbolo non rappresenta l'interazione tra bene e male, come spesso si sente dire, bensì rappresenta l'interazione tra due opposti, come amore e guerra, e per quanto sia prevalente l'amore almeno un minimo di capacità di guerra deve restare, e per quanto sia prevalente la guerra almeno un minimo di capacità d'amore deve restare. I due opposti in sé non sono né bene né male: è bene quando l'uno corregge l'altro, gli dà misura, ne evita gli eccessi, permette quel minimo di distacco che ti permette di vedere quello che sta accadendo. Per dirla in altri termini, tutto cuore o tutto cervello sono il male, in quella simbologia. La presenza di cuore nel valutare, e la presenza di cervello nell'amare, sono il bene. Anche se a seconda delle situazioni prevale l'uno e l'altro, la prevalenza può essere quasi totale, ma mai totale: mai deve scomparire l'una o l'altra dimensione dell'essere sentire pensare e fare.
    Insomma, volevo dirti che il tuo scrivere del guerriero dopo aver scritto di amore forse sono legati da una intuizione, che amante e guerriero devono parlarsi, restare insieme sempre anche se l'altro sta in un angolino. Senza guerriero non c'è amante capace di creare vita, e senza amante non c'è guerriero capace di difendere la vita.

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