martedì 2 dicembre 2014
lunedì 1 dicembre 2014
giovedì 27 novembre 2014
domenica 16 novembre 2014
LA LIBERTA' DELL' UNO FINISCE DOVE INIZIA QUELLA DELL' ATRO
La convinzione spesso porta errori ai quali non si dà
peso mentre si dovrebbe riflettere molto su questo.
Convinzione non significa ragione, ma spesso illusione,
che dà la convinzione di essere nel giusto e questo può
portare a giudizi sbagliati su noi e verso altri .
Quando accade qualcosa di spiacevole si punta il dito ma non
ci si chiede mai perché ; se facessimo questo
sicuramente le nostre valutazioni sarebbero più esatte e di conseguenza una
vita con risvolti migliori in ogni campo maggiormente in quello della serenità
mentale.
Stabilire il concetto che siamo esseri liberi di agire,
di pensare, di dire, giudicare, ecc ecc è giusto, ma altrettanto giusto è non
dimenticare che la libertà dell'uno termina nel momento che inizia quella
dell'altro.
giovedì 16 ottobre 2014
domenica 12 ottobre 2014
sabato 27 settembre 2014
mercoledì 24 settembre 2014
venerdì 12 settembre 2014
UNA POMPA E' UNA POMPA.
PARLIAMO DI UNA POMPA LINEARE DIESEL MONTATA SU UN TRATTORE CINGOLATO DI 25 CAVALLI..... MECCANICA PURA DI CIRCA 50 - 60 ANNI FA.
OGGI SI PARLA DI POMPE ROTATIVE AD ALTA PRESSIONE
I COSIDDETTI COMMON RAIL
POMPE CHE DANNO PRESSIONI ALTISSIME AL GASOLIO PERMETTENDO UNA COMBUSTIONE MOLTO PRECISA RISPETTO ALLE VECCHIE POMPE , QUINDI PIU' POTENZA E MINORI CONSUMI..... MA......SENZA DUBBIO MENO AFFIDABILI.
LA VECCHIA POMPA CHE SI VEDE IN FOTO HA LAVORATO PER CIRCA 50 ANNI E NONOSTANTE AVESSE DUE DEI QUATTRO POMPANTI DEL CARBURANTE DANNEGGIATI E IL PERNO CHE REGOLA L'ANTICIPO SULLA FASATURA GRIPPATO FUNZIONAVA ANCORA , NON ERA PERFETTA MA FUNZIONAVA , PERMETTEVA ANCORA AL TRATTORE DI LAVORARE.
COSA IMPOSSIBILE PER UN A POMPA DI ULTIMA GENERAZIONE.
ORA E' STATA REVISIONATA E VEDRA' MORIRE TANTE E TANTE POMPE .
lunedì 8 settembre 2014
domenica 7 settembre 2014
sabato 6 settembre 2014
venerdì 5 settembre 2014
giovedì 4 settembre 2014
martedì 2 settembre 2014
domenica 31 agosto 2014
Se tutti avessimo un sasso.
Gli anni insegnano che tutto ciò che viviamo ogni giorno ci regala
sempre qualcosa che purtroppo però a volte ci sfugge, per il semplice fatto che le nostre attenzioni
non sono concentrate alla vita in se, ma a tutte le nostre fantasie spesso
esagerate . Si arriva ad ottenere
qualcosa che ci piace e ripetutamente si cade sempre nello stesso errore : non
basta , ci vuole di più, quel di più che porta come dicevo a non vedere
ciò che è possibile nelle nostre possibilità, non si fa caso più a quello che
già si ha, ne ai discorsi di altri che
per quanto non siano nostri comunque ci potrebbero insegnare qualcosa , sembra che tutto sia solo ed esclusivamente
volere, volere, volere, così: senza rendersene conto ci si trova a volare in cieli
che non ci appartengono, perché non tutti siamo forniti delle stesse ali; ad esempio esistono amicizie che vivono a
livelli superiori e amicizie di livelli inferiori..... qui cominciano le
stranezze di noi umani che se invece fossimo animali sapremmo distinguere molto
meglio dove sta il nostro posto, ad esempio: una lepre non fa amicizia con
un'aquila, mentre un umano mediocre o un povero capita spesso che fa amicizia
con un ricco, due cose molto complicate
da gestire, specialmente se il ricco o
il povero sono persone di scarso intelletto, oppure in qualche modo disturbati da eventi
legati all'infanzia dove non c’è stato il giusto crescere , sia per povertà che per ricchezza, quindi comunque infelicità.
Il povero forse proprio a causa di questo potrebbe essere giustificato
se da grande cerca amicizie ricche, perché vede in loro quello che lui ha sempre
desiderato e in qualche modo pensa che essendo amico di un ricco anche lui
(sognatore) lo è. Dico forse, perché se fosse povero ma padrone della sua
povertà non sognerebbe ma accetterebbe che la sua vita è cosi come è e non come
lui la vede.
Il ricco forse anche lui potrebbe essere giustificato, perché se è nato già ricco non sa cosa
significa il disagio, tutto gli è stato
dato e allora non vede mai se stesso ma l’astratto che gli fa credere che lui
ha tutto e cosi sminuisce il povero.
A questo punto penso che bisogna fermarsi e farsi qualche domanda: dove sta la felicità?..................
A questo punto penso che bisogna fermarsi e farsi qualche domanda: dove sta la felicità?..................
Per quanto mi riguarda la felicità sta nella mia dignità che non ha a
che fare con il povero o il ricco ma con la mia vita che devo rispettare prima
di tutto, e allo stesso tempo far rispettare da chi pensa con la sua stupidità
da fanciullo.
La felicità sta nel saper alzarsi in volo quando il vento lo permette
ricordando sempre che non siamo uccelli ma siamo umani fatti per stare nella
maggior parte della vita con i piedi a terra.
La felicità è saper dare senza chiedere, è vedere che i propri figli abbiano occhi sereni
quando guardano la vita, la felicità sta
nel ricordare i propri genitori come qualcosa di prezioso sia se ancora li
abbiamo o non ci sono più, la felicità sta negli amici (purtroppo rari) che
quando hanno bisogno di te tu ci sei.
La felicità è la vita che è nata insieme a noi, che purtroppo molti perdono per la strada quando
nascondono a se stessi di aver bisogno dell’altro…………….
(ovviamente questo esula sia i
poveri che i ricchi che invece vivono nella saggezza di sapere chi sono e come
si vive con dignità e rispetto… quindi felici).
venerdì 29 agosto 2014
"Come
dalla diretta luce del sole al derivato riflesso della luna, è il passaggio
dalla rappresentazione intuitiva, immediata, che sostiene e garantisce se
stessa, alla riflessione: agli astratti, discorsivi concetti della ragione, che
tutto il loro contenuto hanno solo da quella conoscenza intuitiva ed in
rapporto a lei. Fino a quando noi restiamo nella pura intuizione, tutto è
chiaro, solido e sicuro. Non ci sono problemi, né dubbi, né errori: non si
domanda di più, non si può andar oltre; si ha riposo nell'atto d'intuire,
soddisfazione nel presente. L'intuizione basta a se stessa: quindi ciò che da
lei scaturisce puro ed a lei è rimasto fedele, come per esempio la genuina
opera d'arte, non può mai essere falso, né essere giammai confutato: perché non
si tratta di opinione, bensì della cosa stessa. Con la conoscenza astratta
invece, con la ragione, penetrano nel campo teoretico il dubbio e l'errore, nel
campo pratico l'ansia e il pentimento. "
(Schopenhauer,
Il mondo)
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Qui per
intuizione Schopenhauer intende quell'attività complessa, sensoriale e
intellettiva, che ci permette di arrivare alla rappresentazione, l'immagine,
delle realtà con cui entriamo in relazione diretta
si ha
riposo nell'atto d'intuire, soddisfazione nel presente
è chiaro
che dipende da cosa ci troviamo davanti, però è certamente vero che accade di
perdere la capacità di distinguere tra intuizione immediata, percezione della
realtà per quella che è, e processi di pensiero che infine alterano l'identità
della realtà che abbiamo davanti
giovedì 28 agosto 2014
IL MISERO RE
Un re andò a far visita ad um vecchio amico d'infanzia, arrivato davanti alla casa si aprì una porta e apparve un vecchio con un vestito fatto con la stoffa di un sacco di iuta....
il re lo guardò e disse con tono da re: vecchio! in quale miseria vi trovo.
Il vecchio senza scomporsi guardò il re e rispose : mio vecchio amico re, sono povero non miserabile, e quando un povero è padrone della sua povertà è molto più ricco di un re.
il re lo guardò e disse con tono da re: vecchio! in quale miseria vi trovo.
Il vecchio senza scomporsi guardò il re e rispose : mio vecchio amico re, sono povero non miserabile, e quando un povero è padrone della sua povertà è molto più ricco di un re.
mercoledì 27 agosto 2014
LA POLTRONA DEL RE
Tutto ad un certo punto diventa chiaro ti rendi conto che quel mosaico nel quale perdevi il senso delle cose si focalizza limpido.
Vedi la barca e non senti il desiderio di andare per mare , guardi le stelle che un tempo ti diedero la rotta e mentre fumi la tua sigaretta lasci andare il fumo che porta via il pensiero,
e così quel sasso dove siedi per te è la poltrona sul mondo.
Vedi la barca e non senti il desiderio di andare per mare , guardi le stelle che un tempo ti diedero la rotta e mentre fumi la tua sigaretta lasci andare il fumo che porta via il pensiero,
e così quel sasso dove siedi per te è la poltrona sul mondo.
martedì 26 agosto 2014
giovedì 21 agosto 2014
La vita insegna all'alunno che siede tutti i giorni al banco di scuola, non il viandante che dice di aver letto tutti i libri... Leggere sta a sapere, ma il sapere è il non sapere e non esiste maestro migliore di te stesso se quando siedi, pensi che se abbiamo due orecchie, due occhi e una sola bocca un motivo c'è.
domenica 17 agosto 2014
IL RISVEGLIO DI ULISSE
BUONA FORTUNA OVUNQUE LA VITA TI CONDURRA'
"Il tempo, così anche lo spazio, e così tutto ciò che è insieme nello spazio e nel tempo, insomma tutto ciò che proviene da cause o motivi ha un'esistenza solo relativa, esiste solo mediante e per un'altra cosa che ha la stessa natura. La sostanza di questa opinione è antica: Eraclito lamentava con essa l'eterno fluire delle cose; Platone ne disdegnò l'oggetto come un perenne divenire, che non è mai essere; Spinoza chiamò le cose puri accidenti della unica sostanza, che sola esiste e permane; Kant contrappose ciò che conosciamo in tal modo, come pura apparenza, alla cosa in sé; e infine l'antichissima sapienza indiana dice: «È Maya, il velo ingannatore, che avvolge gli occhi dei mortali e fa loro vedere un mondo del quale non può dirsi né che esista, né che non esista; perché ella rassomiglia al sogno, rassomiglia al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua; o anche rassomiglia alla corda gettata a terra, che egli prende per un serpente». Ma ciò che tutti costoro pensavano, e di cui parlano, non è altro se non quel che anche noi ora, appunto, consideriamo: il mondo come rappresentazione, sottomesso al principio della ragione. "
(Schopenhauer)
(Schopenhauer)
venerdì 15 agosto 2014
NATURALDURANTE
IL SOLE NATO GIOVANE
CAPRICCIOSO GIOCAVA A NASCONDINO...
E MENTRE LA RONDINE VOLTEGGIAVA TRA LE NUVOLE...
GUARDAMMO IL PASSERO CHE CURAVA IL NIDO TRA LE TEGOLE...
E NOI, NEL PRESENTE DEL NOSTRO TEMPO PENSAMMO CHE LA VITA VA FELICE COME IL VENTO...
CHE FRUSCIA TRA LE FRONDE DELL'ARMONIOSA QUERCIA .
CAPRICCIOSO GIOCAVA A NASCONDINO...
E MENTRE LA RONDINE VOLTEGGIAVA TRA LE NUVOLE...
GUARDAMMO IL PASSERO CHE CURAVA IL NIDO TRA LE TEGOLE...
E NOI, NEL PRESENTE DEL NOSTRO TEMPO PENSAMMO CHE LA VITA VA FELICE COME IL VENTO...
CHE FRUSCIA TRA LE FRONDE DELL'ARMONIOSA QUERCIA .
lunedì 11 agosto 2014
IL TEMPO DEL GAMBERO
A volte mi ritrovo a pensare: che cos'è il tempo? Uno spazio dove la nostra esistenza ha un luogo? E quale spazio può occupare questa mia esistenza, e per quanto?
Se fossi io un credente che dio ha creato noi, la terra, gli animali, la natura dovrei dire che starò in questo tempo o spazio che occupo fin quando lui vorrà.
Ma la mia opinione non va in questa direzione, penso che tutto sia legato sempre e solo a noi stessi e a chi ci ha messo al mondo, in un certo modo siamo noi a stabilire quanto tempo si può stare, perché anche le malattie spesso nascono da noi stessi. Penso alla natura che nasce e muore secondo come tanti fattori del mondo girano intorno ad essa, se per la natura vale il discorso che una pianta o un albero vivrà più a lungo se nasce in un luogo dove c'è il giusto apporto di sole, acqua terra buona e aria giusta, perché per noi umani non dovrebbe essere così.
A questo punto escludendo che sia dio il creatore di tutto, perché se così fosse non dovremmo assistere a ciò che tutti i giorni vediamo in tv : morte, violenza e soprattutto bambini uccisi da malattie e guerre stupide senza che sappiano ancora cosa è la vita stessa ; detto questo continuo con il pensare che se l'essere umano ragionasse di più sul suo da fare, la sua vita sarebbe senza dubbio più lunga e migliore.
Fumare fa male ma una grande maggioranza fuma, bere troppo fa male ma purtroppo avviene il contrario, avere comportamenti non corretti nei confronti altrui è sbagliato ma ognuno pensa solo a ciò che arricchisce la sua bramosia, fare figli non è sbagliato, ma se farli sapendo che per loro non fosse possibile la serenità lo diventerebbe, innamorarsi seguendo solo il cuore lasciando la mente troppo distaccata non porta bene all'amore stesso ma si dice sempre: "va dove ti porta il cuore", e poi penso che la cosa più grave sia la grande ossessione che assale la maggior parte di noi , il denaro, ( il male peggiore) perché da li nascono molte radici di ciò che accade nella vita.
purtroppo però compreso me che sto scrivendo questo, siamo umani, con questo non voglio dire che dovremmo essere macchine perfette, ma siamo capaci di farle, e se siamo stati capaci di crearle perché non riusciamo a capire che viviamo come i gamberi???
Se fossi io un credente che dio ha creato noi, la terra, gli animali, la natura dovrei dire che starò in questo tempo o spazio che occupo fin quando lui vorrà.
Ma la mia opinione non va in questa direzione, penso che tutto sia legato sempre e solo a noi stessi e a chi ci ha messo al mondo, in un certo modo siamo noi a stabilire quanto tempo si può stare, perché anche le malattie spesso nascono da noi stessi. Penso alla natura che nasce e muore secondo come tanti fattori del mondo girano intorno ad essa, se per la natura vale il discorso che una pianta o un albero vivrà più a lungo se nasce in un luogo dove c'è il giusto apporto di sole, acqua terra buona e aria giusta, perché per noi umani non dovrebbe essere così.
A questo punto escludendo che sia dio il creatore di tutto, perché se così fosse non dovremmo assistere a ciò che tutti i giorni vediamo in tv : morte, violenza e soprattutto bambini uccisi da malattie e guerre stupide senza che sappiano ancora cosa è la vita stessa ; detto questo continuo con il pensare che se l'essere umano ragionasse di più sul suo da fare, la sua vita sarebbe senza dubbio più lunga e migliore.
Fumare fa male ma una grande maggioranza fuma, bere troppo fa male ma purtroppo avviene il contrario, avere comportamenti non corretti nei confronti altrui è sbagliato ma ognuno pensa solo a ciò che arricchisce la sua bramosia, fare figli non è sbagliato, ma se farli sapendo che per loro non fosse possibile la serenità lo diventerebbe, innamorarsi seguendo solo il cuore lasciando la mente troppo distaccata non porta bene all'amore stesso ma si dice sempre: "va dove ti porta il cuore", e poi penso che la cosa più grave sia la grande ossessione che assale la maggior parte di noi , il denaro, ( il male peggiore) perché da li nascono molte radici di ciò che accade nella vita.
purtroppo però compreso me che sto scrivendo questo, siamo umani, con questo non voglio dire che dovremmo essere macchine perfette, ma siamo capaci di farle, e se siamo stati capaci di crearle perché non riusciamo a capire che viviamo come i gamberi???
domenica 10 agosto 2014
IL RISVEGLIO DEL FOLLETTO
Tutto nasce così senza che te ne rendi conto, ti ritrovi a scrivere di quel sogno, un viaggio fatto in quel sentiero che vedevi e che ora le foglie hanno ricoperto, non trovi il senso a quell andare perché
capisci che quella via non è mai esistita, era solo l'illusione per vedere cosa esiste aldilà del bosco. Tutta la fatica fatta nel tagliare i rami che ogni tanto ostruivano la via è stata vana e il pensare che avanti si trovasse la radura, è morto al risveglio.
capisci che quella via non è mai esistita, era solo l'illusione per vedere cosa esiste aldilà del bosco. Tutta la fatica fatta nel tagliare i rami che ogni tanto ostruivano la via è stata vana e il pensare che avanti si trovasse la radura, è morto al risveglio.
sabato 9 agosto 2014
l'occhio non sempre vede.
I disagi psichici non sono soltanto effetti di traumi ma anche effetti del modo sbagliato di come noi pensiamo noi stessi e del mondo .
Non è più tempo.
Non è più tempo per viaggiare
l'orizzonte a cui volse lo sguardo mille e più volte non è più li
la nebbia non permette alla nave di poter salpare
non v'è più presenza del vecchio pescatore
rimane lo scoglio e l'onda perpetua
che lascia i ricordi al calar del sole
l'orizzonte a cui volse lo sguardo mille e più volte non è più li
la nebbia non permette alla nave di poter salpare
non v'è più presenza del vecchio pescatore
rimane lo scoglio e l'onda perpetua
che lascia i ricordi al calar del sole
venerdì 8 agosto 2014
Solo il pensiero può tornare dove il tempo non ha potere, ma non può farlo senza recare danno al pensiero stesso, nemmeno se fosse pensiero positivo, si è piccoli, si diventa adulti e si torna piccoli; come l'inizio della vita che si chiude a cerchio quando giunge la morte. Trova il futuro nel tuo presente seguendo il senso della vita...
martedì 5 agosto 2014
Ne rimpianto, ne rimorso.
venerdì 1 agosto 2014
La signora dei mondi
“Le scene della nostra vita somigliano alle immagini in un mosaico grossolano, che da vicino non fanno effetto, e, per vederle bene, bisogna esserne lontani. Perciò, raggiungere qualcosa di desiderato vuol dire rendersi conto che è qualche cosa di vano, e che viviamo sempre attendendo il meglio, spesso rimpiangendo, al tempo stesso, il passato. Il presente, invece, viene accettato sul momento così com'è e stimato come una via verso la meta. Perciò la maggior parte delle persone, se alla fine guarderanno indietro, troveranno di aver vissuto per tutta la vita ad interim, e si meraviglieranno di vedere che proprio ciò che hanno lasciato passare senza considerarlo e senza goderlo è stato la loro vita, è stato proprio quello nell'attesa del quale hanno vissuto.
E così infatti è di regola il corso della vita umana: l'uomo preso in giro dalla speranza, finisce a passo di danza tra le braccia della morte. E a ciò si aggiunga l'insaziabilità della volontà individuale, grazie alla quale ogni soddisfazione genera un nuovo desiderio, e la sua brama, eternamente insoddisfatta, progredisce all'infinito! Essa però, in fondo, si basa sul fatto che la volontà, presa in se stessa, è la signora dei mondi, alla quale tutto appartiene, e alla quale perciò potrebbe arrecare soddisfazione non una parte ma la totalità, che però è infinita. - Ma come deve suscitare la nostra compassione il considerare quanto estremamente poco è dato a questa padrona del mondo nella sua manifestazione individuale: per lo più, solo quanto basta a conservare il corpo individuale. Donde la sua profonda sofferenza.”
(Schopenhauer, Parerga)
“Le scene della nostra vita somigliano alle immagini in un mosaico grossolano, che da vicino non fanno effetto, e, per vederle bene, bisogna esserne lontani. Perciò, raggiungere qualcosa di desiderato vuol dire rendersi conto che è qualche cosa di vano, e che viviamo sempre attendendo il meglio, spesso rimpiangendo, al tempo stesso, il passato. Il presente, invece, viene accettato sul momento così com'è e stimato come una via verso la meta. Perciò la maggior parte delle persone, se alla fine guarderanno indietro, troveranno di aver vissuto per tutta la vita ad interim, e si meraviglieranno di vedere che proprio ciò che hanno lasciato passare senza considerarlo e senza goderlo è stato la loro vita, è stato proprio quello nell'attesa del quale hanno vissuto.
E così infatti è di regola il corso della vita umana: l'uomo preso in giro dalla speranza, finisce a passo di danza tra le braccia della morte. E a ciò si aggiunga l'insaziabilità della volontà individuale, grazie alla quale ogni soddisfazione genera un nuovo desiderio, e la sua brama, eternamente insoddisfatta, progredisce all'infinito! Essa però, in fondo, si basa sul fatto che la volontà, presa in se stessa, è la signora dei mondi, alla quale tutto appartiene, e alla quale perciò potrebbe arrecare soddisfazione non una parte ma la totalità, che però è infinita. - Ma come deve suscitare la nostra compassione il considerare quanto estremamente poco è dato a questa padrona del mondo nella sua manifestazione individuale: per lo più, solo quanto basta a conservare il corpo individuale. Donde la sua profonda sofferenza.”
(Schopenhauer, Parerga)
sabato 26 luglio 2014
RICORDANDOMI DI TE
“Riguardo all'apprezzamento della grandezza di un uomo, vale per la
grandezza spirituale la legge opposta a quella della grandezza fisica;
quest'ultima viene rimpicciolita dalla lontananza, l'altra invece ne viene
ingrandita.”
BRAVO ROMEO
venerdì 25 luglio 2014
MA POI, ERANO VERAMRNTE DI SCHOPENHAUER?????
(Schopenhauer, Parerga)
giovedì 24 luglio 2014
L'ALLORA DEL QUI ED ORA
“Quello che si sa ha un doppio valore se al tempo stesso si confessa di non sapere quello che non si sa. In tal modo infatti ciò che si sa sarà esente dal sospetto al quale invece ci si espone se si pretende di sapere anche quello che non si sa.”
(Schopenhauer, Parerga)
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Ma, come insegnava Socrate, arrivare a sapere di non sapere è molto difficile.
Se mi fermassi a ciò che veramente so, porrei i limiti della mia esperienza, cioè di ciò che ho percepito, vissuto, e ricordo - porrei i limiti della percezione e della memoria, e dovrei comunque essere prudente, soprattutto in circostanze velocemente complesse e a forte impatto emotivo, sulla attendibilità della mia percezione.
Limitandomi a percezione e memoria, io so con certezza piena che il sole si muove nel cielo, va da lì, all'alba, a lì, al tramonto. Poi ho imparato che è una illusione percettiva, che è invece la terra su cui sto che gira. Ma mi devo fidare degli scienziati. Qualche pericolo questa fiducia lo ha: quello che se comincio a fidarmi che non è come vedo e ricordo, poi se non sto attento finisco con l'allargare la fiducia anche a chi non se la merita, e mi riempo la testa di un sacco di sciocchezze.
Se andassi a guardare tutto ciò che dico nella giornata con gli occhi della percezione e della memoria, dovrei spesso stare zitto, non dire molte delle cose che dico. E sì che per tendenza e per formazione di studi sono orientato scientificamente.
Non c'è bisogno di scomodare la verginità della Madonna, asserita da tanti come avessero assistito ginecologicamente alla nascita di Gesù, per rendersi conto di nuotare mentalmente ogni giorno in acque infestate da meduse cognitive.
Non c'è bisogno di scomodare Buddha quando dice: in ciò che vedi ci sia solo ciò che vedi, in ciò che ascolti ci sia solo ciò che ascolti, in ciò che percepisci ci sia solo ciò che percepisci, in ciò che sai ci sia solo ciò che sai, e quando sarai riuscito a fare questo, allora - ed è meglio fermarsi qui, e l'allora scoprirlo da sé.
(Schopenhauer, Parerga)
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Ma, come insegnava Socrate, arrivare a sapere di non sapere è molto difficile.
Se mi fermassi a ciò che veramente so, porrei i limiti della mia esperienza, cioè di ciò che ho percepito, vissuto, e ricordo - porrei i limiti della percezione e della memoria, e dovrei comunque essere prudente, soprattutto in circostanze velocemente complesse e a forte impatto emotivo, sulla attendibilità della mia percezione.
Limitandomi a percezione e memoria, io so con certezza piena che il sole si muove nel cielo, va da lì, all'alba, a lì, al tramonto. Poi ho imparato che è una illusione percettiva, che è invece la terra su cui sto che gira. Ma mi devo fidare degli scienziati. Qualche pericolo questa fiducia lo ha: quello che se comincio a fidarmi che non è come vedo e ricordo, poi se non sto attento finisco con l'allargare la fiducia anche a chi non se la merita, e mi riempo la testa di un sacco di sciocchezze.
Se andassi a guardare tutto ciò che dico nella giornata con gli occhi della percezione e della memoria, dovrei spesso stare zitto, non dire molte delle cose che dico. E sì che per tendenza e per formazione di studi sono orientato scientificamente.
Non c'è bisogno di scomodare la verginità della Madonna, asserita da tanti come avessero assistito ginecologicamente alla nascita di Gesù, per rendersi conto di nuotare mentalmente ogni giorno in acque infestate da meduse cognitive.
Non c'è bisogno di scomodare Buddha quando dice: in ciò che vedi ci sia solo ciò che vedi, in ciò che ascolti ci sia solo ciò che ascolti, in ciò che percepisci ci sia solo ciò che percepisci, in ciò che sai ci sia solo ciò che sai, e quando sarai riuscito a fare questo, allora - ed è meglio fermarsi qui, e l'allora scoprirlo da sé.
domenica 20 luglio 2014
“Quando dobbiamo prendere una decisione relativa a una questione
personale, non possiamo metterci a sedere in un momento qualsiasi scelto a
piacere per ponderare le ragioni e poi decidere: poiché spesso proprio in quel
momento non ci riesce di fissare il nostro pensiero su quella questione, bensì
esso devia verso altri oggetti, e alle volte può esserne responsabile perfino
la nostra ripugnanza per quella questione. In tal caso non dobbiamo forzare il
nostro pensiero, ma aspettare che anche qui si presenti da sé lo stato d'animo
adatto: esso verrà spesso in modo inatteso e ripetutamente; e ogni diverso
stato d'animo in un momento diverso porrà la questione in una luce diversa.
Questo lento processo è ciò che s'intende quando si parla di far maturare le
decisioni. Questo compito, infatti, deve essere ripartito, certe cose che ci
erano sfuggite ora ci vengono in mente, e anche la ripugnanza finirà con lo
scomparire, perché le cose, viste con chiarezza, sembrano di solito più
sopportabili.”
(Schopenhauer, Parerga)
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